L’Irlanda di oggi non è più quella in preda alla “paralisi” descritta da James Joyce in “Gente di Dublino”: oltre alla birra e alle distese verdi c’è di più!
L’Irlanda di oggi desta scalpore in Vaticano e in Italia, soprattutto se nello scenario politico odierno si affacciano personaggi di dubbia integrità morale e coscienza civica. Da un lato c’è chi sostiene l’approvazione dei matrimoni omosessuali “una sconfitta dell’umanità”, dall’altro chi ancora sostiene la famiglia tradizionale con parole twittate, prive di argomentazioni a favore di garanzie spirituali.
La famiglia tradizionale: un vincolo per la felicità, un’assicurazione per una vita esposta al “pericolo della perdizione“? Ormai questa tesi fa acqua da tutte le parti. Una famiglia è tale nella forza dell’amore dei legami su cui è costruita.
Renzi si pronuncia a bassa voce riguardo un disegno di legge che accarezzerebbe l’idea di una proposta alle Camere riguardo le unioni civili omosessuali. Ma ci sono cose più importanti a cui pensare in questo momento in Italia. Sul matrimonio e sulle adozioni tutto tace, palle di fieno che girano. Allora si lascia la parola alle organizzazioni in difesa delle minoranze, proprio di quelle persone che non godono di una rappresentanza non solo politica, ma soprattutto culturale. Un baluardo di speranza per chi si è sentito diverso e si sente ancora stigmatizzato senza nessun motivo. E come vengono viste queste realtà? Chi parla di uguaglianza dovrebbe essere di moda, non essere un’eccezione. Non dovrebbe essere visto come un “pazzo sodomita contagioso”. Le discriminazioni a cui le nostre orecchie sono abituate (purtroppo), dovremmo percepirle come un grido disperato di chi vuole estendere il proprio modo di vedere le cose a tutti gli altri, non una regola.
A tutela di una violenza celata (perchè si impedisce la libera espressione) si associa una cultura legata a modelli che non solo non vogliono tramontare, ma che hanno la presunzione di soffocare quelli nascenti.
TerradiConfine si muove anche in questo senso, attraverso percorsi volti all’integrazione e alla comprensione delle diversità, l’associazione vuole decostruire le vecchie credenze e abbracciare le istanze di chi -non ha ancora- modo di esprimersi con parole proprie.
Rosa Gentile