Mercoledì 29 settembre, alle 11.30, partirà da piazza del Gesù un Corteo funebre in morte della Cultura e delle Arti. L’evento è stato organizzato ed ha già avuto ampia visibilità su facebook e punta a manifestare il malessere dell’universo culturale napoletano – questa volta, con il mezzo teatrale – a fronte del clima di ristrettezze e proibizioni che la città sta vivendo. Ricordare la chiusura del teatro Trianon, magari preoccuparsi anche delle nuove finalità cui è destinato, oppure pensare al Madre e alle umilianti condizioni in cui versa il più grande museo d’arte contemporanea del sud Italia, o ancora, rimpiangere la Città della Scienza e la rassegna “Teatri della Legalità” sono solo alcuni dei passaggi più immediati nel riferirsi ai tagli alla cultura sempre più profondi ed eclatanti. I fondi dell’amministrazione regionale per intere categorie di lavoratori nei suddetti ambiti restano bloccati, e le misure adottate per risanare i conti si dimostrano sproporzionate ed apparentemente inspiegabili – come nel caso del Trianon, dove non solo c’è stato un effettivo licenziamento del direttore artistico D’Angelo, ma è stata imposta la soppressione del teatro che registrava il maggior numero di abbonamenti in Italia.
Sugli enti finalizzati all’arte e alla cultura si riversano le conseguenze di una certa impostazione politica e comunicativa, al cui radicamento capillare assistiamo da anni. A proposito della progressiva sottrazione di sostegni della destra al mondo del cinema, similmente Daniele Luchetti dichiara su MicroMega 6/2010:
Abbiamo tutti sotto gli occhi che questa classe politica aumenta consenso quando semplifica o imbarbarisce i propri messaggi. […] Legittimati da una classe politica che incoraggia e identifica lo sviluppo di un modello “peggiore, ma di successo”, l’evasore fiscale diventa un personaggio da imitare, e l’intellettuale o l’artista un parassita o un fannullone.
L’iniziativa di mercoledì vuole testimoniare la posizione di coloro che colgono il pericolo costituito da questa condotta e ne soffrono, condividendo con la cittadinanza gli ideali esposti dal creatore dell’evento, Pietro Pignatelli:
Come ha dichiarato in uno dei comunicati diffusi sul social network Carlo Cerciello, regista e direttore del teatro Elicantropo di Napoli:
insieme alle teste, cadono i Teatri, i Festival, le Rassegne, i Musei, i luoghi di lavoro e di cultura, un atto di pura barbarie intellettuale e politica, un suicidio etico per una città, stretta quotidianamente tra degrado e malavita. Scendiamo in piazza, con le armi che abbiamo, con la forza della dissacrazione, del sogno, della metafora. La nostra è la forza di chi non conta, di chi non ha soldi e mezzi per contare, ma solo ideali per cui combattere.
In relazione al corteo funebre esiste anche un gruppo facebook e una petizione a cui aderire.