Una giornata di impegno per recuperare una scuola di Ponticelli che non accoglie più alunni. Uno sforzo sinergico di numerosi volontari di diverse associazioni della periferia orientale di Napoli per progettare nuovi spazi e, soprattutto, nuovi utilizzi del plesso dell’istituto comprensivo 83° Porchiano Bordiga in via Argine, a due passi dal coloratissimo grattacielo dell’Abc Napoli.
Un museo virtuale, una arena per il cineforum, diverse aule per i laboratori creativi, un giardino destinato a orto. Mentre si svuotano gli spazi abbandonati e sporchi c’è già chi immagina il prossimo utilizzo tra qualche settimana. A lavoro ci sono le associazioni che già da tempo utilizzano la scuola, ovvero le associazioni Maestri di Strada, TerradiConfine ed SVT. Nelle prossime attività, invece, sono coinvolte anche Arci Movie, Trerrote e altre realtà che operano sul territorio. Un nuovo volto e una nuova identità immaginate anche da Colomba Punzo, dirigente scolastico dell’istituto comprensivo 83° Porchiano Bordiga, che da tempo lavora per contrastare la perdita di alunni, specie nel passaggio dalla primaria alla media.
Uno spazio che potrà essere impiegato sia dagli scolari di questo e di altri istituti, per attività oltre le lezioni frontali in classe, sia dalle diverse associazioni ognuna impegnata in progetti specifici. L’obiettivo comune è, innanzitutto, recuperare il bene comune che rischia di essere abbandonato del tutto e, quindi, di cadere nelle grinfie di vandali e delinquenti, come già avvenuto in passato. L’altro è offrire ai giovanissimi del quartiere di Napoli Est una offerta educativa attraverso la quale contrastare la dispersione scolastica e potenziare le opportunità a loro favore. Nel plesso di via Argine è attivo il polo delle famiglie che, da tempo, sostiene persone con difficoltà. Diverse aule, inoltre, sono destinate al CPIA Napoli Città 2, ovvero alla scuola degli adulti.
Suppellettili, computer e stampanti fuori uso, cartoni e tanto altro materiale di ogni genere è stato recuperato dai numerosi spazi dell’edificio costituito da tre piani. La scuola ha ospitato, fino a pochi mesi fa, due classi della media. Per quest’anno, invece, nessun iscritto: una situazione che riguarda diverse realtà scolastiche del territorio e che riflette il calo demografico in città. Per l’edificio occorre un restyling complessivo. La palestra è ridotta in pessime condizioni per le copiose infiltrazioni di acqua. Attraverso un finanziamento ministeriale sarà riqualificata una parte della scuola per ospitare il museo virtuale mentre già si lavora per trovare altre risorse per recuperare il resto.
«Ci sono tante cose in cantiere e si sta cercando, attraverso un progetto di scuola sperimentale, di far si che questo sia un luogo in cui andare a provare nuove forme di educazione» afferma Pasquale Leone, presidente dell’associazione TerradiConfine che aggiunge: «Da qui a qualche mese immagino questa scuola più colorata e più viva: già quello che si sta facendo oggi sta dando nuova vita a questo spazio e lo immagino come un punto di riferimento in una terra di confine».
All’opera oggi anche diversi adulti. Tra pulizia del verde, raccolta dei materiali da gettare, riordino delle aule, ognuno ha contribuito a restituire un pezzetto della scuola alla collettività che presto potrà usufruire ma soprattutto partecipare.
di Alessandro Bottone su Il Mattino